Associazione Cameristica di Varese

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Cameristica di Varese

 

 

 

"Non dobbiamo mai dimenticare che l'Italia dovette (e forse ancora deve) fare uno sforzo notevole per recuperare una sensibilità cameristico-sinfonica che la voga del melodramma aveva attutito e messo da parte nella coscienza del grande pubblico...mi auguro che prima o poi la sabbia venga scostata e la nostra produzione sinfonica novecentesa e tardo/ottocentesca venga riportata alla vita delle sale da concerto."

(Riccardo Muti, Prima LA MUSICA e poi LE PAROLE, Autobiografia)

 

Un' Orchestra, ma soprattutto un progetto

 

“Venti elementi di base, ma che possono diventare anche il doppio, musicisti di altissima professionalità e un’ambizione artistica non da poco: rimettere sotto i riflettori di critica e pubblico un repertorio quasi dimenticato come quello della musica da camera fra Ottocento e i primi anni del secolo scorso”. (Riccardo Prando, La prealpina)

 

E’ il 2004 quando l'Associazione Cameristica di Varese si presenta al pubblico Varesino con la promessa di formare un’orchestra professionale stabile, "colmando un vuoto che a Varese è avvertito da molti”. (Luca Segalla, Lombardia Oggi)

 

Da allora sono passati più di quindici anni e così come predetto da Riccardo Prando sulle pagine del quotidiano locale di Varese, attorno ai venti archi che formano il cuore dell’orchestra, si sono aggiunti qualificati professionisti che gravitano nell’ambiente musicale di Varese, Milano, Como e Novara, raggiungendo spesso i 40 e più elementi tra aggiunti, fiati e percussioni, dando modo all’orchestra di cimentarsi nel repertorio orchestrale che si estende dal periodo Classico a quello Tardo Romantico/Neoclassico.

 

Ma la marca principale della Cameristica di Varese non è tanto quella di essere un’orchestra stabile, obiettivo comunque non semplice, ma quello di ricercare, riscoprire e portare all’attenzione del pubblico composizioni di grandi autori italiani e stranieri vissuti a cavallo tra ‘800 e ‘900 per lo più sconosciuti nel nostro paese anche agli intenditori.

 

Scrive ancora Muti: Musicisti come Giuseppe Martucci e Giovanni Sgambati, ma perfino Ottorino Respighi, fecero vita grama e rimasero nell'ombra perché si ostinavano nobilmente a voler ricondurre l'Italia in seno al filone europeo da cui eravamo decisamente usciti identificandoci anima e cuore con l'opera, croce e delizia della nostra cultura musicale.

 

E così, negli anni, il numeroso pubblico che non solo a Varese, ma in molte regioni d’Italia e all’estero, frequenta i concerti della Cameristica di Varese, ha avuto modo sia di ascoltare bellissime composizioni di celebrati autori quali Haydn, Mozart, Beethoven, Mendelssohn, Tschaykovsky, Grieg, Debussy, Respighi, Britten ma anche di venire a conoscenza e apprezzare compositori che, per ragioni storiche diverse, sono usciti o poco presenti nei circuiti concertistici della musica classica italiana, quali Bloch, Bossi, Bridge, Borodin, Elgar, Finzi, Fuchs, Gade, Hamerik, Janachek, Jenkins, Massenet, Malipiero, Parry, Rutter, Schreker, Vaughan Williams e gli stessi Martucci e Sgambati citati da Muti.

 

Nella pagina dedicata alla Stagione della Canonica di Brezzo di Bedero è possibile avere un’idea dei programmi sempre diversi che l’Orchestra ha proposto all'attento pubblico di quella stagione.

 

In questo percorso artistico e culturale l’Orchestra ha spesso collaborato con valenti solisti, sia affermati che esordienti, tra cui ci fa piacere ricordare: C. Rossi, R. Plano, L. Avanzi, G. Miszczyszyn, J.C. Candido, A. Genoni, C. Nicora, G. Mezzalira, il Duo Maclé, G. Oliveti, S. Dente, F. Baroffio, S. Terzano, il Coro Jusquin Desprez.

 

In questi anni sia il pubblico che la critica hanno molto apprezzato le qualità artistiche e stilistiche della Cameristica di Varese. Di seguito alcuni esempi dei tipici commenti che accompagnano sulle pagine dei giornali le esibizioni dell’orchestra:

 

“Tanti applausi per il concerto dell’Orchestra Cameristica di Varese”

(La Provincia)

 

“Una formazione orchestrale di grande qualità”

(Francesca Bonoldi, La Prealpina)

 

“Fabio Bagatin sa cosa può chiedere e soprattutto cosa non chiedere alla sua orchestra (quanti direttori ne sono veramente capaci?) e i risultati si sentono.“

(Luca Segalla, La Prealpina)

 

“Il coordinamento che Bagatin ottiene dalla Cameristica di Varese è entusiasmante"

(Davide Ielmini, La provincia)

 

“Sotto le dita di Plano, Mozart sembra procedere lungo un percorso misterioso che l’interprete conosce alla perfezione: una meraviglia, anche per l’intesa molto naturale con l’orchestra”

(Luca Segalla, La Prealpina)

 

“Si è fatta apprezzare anche nella “Sinfonia N° 5 in Si bemolle minore” di Schubert, pagina dalle trasparenze settecentesche nelle quali è difficile nascondere una sbavatura, sia pure piccola. Eppure la Cameristica di Varese è apparsa pulita e precisa, dispiegando fra l’altro un fraseggio morbido e levigato.[…] Alla fine applausi generosi.“

(Luca Segalla, La Prealpina)

 

“Last concert was marvellous and we are lucky to have a new opportunity to enjoy an evening of great classical music.”

(Lianneke Garbil, The Voice of Varese)

 

Ma non solo il pubblico nelle sale da concerto, nei teatri e nelle chiese ha apprezzato le esecuzioni della Cameristica di Varese, anche il popolo dell'Online ne ha riconosciuto il valore, premiando con decine di migliaia di visualizzazioni da tuti i paesi del mondo le registrazioni dal vivo dell'Orchestra caricate su YouTube.

 

A questo proposito, ci fa molto piacere riportare il commento del Pror. Fabio L. Grassi, dell'Università La Sapienza di Roma, cultore della musica di F. J. Haydn, che così ha voluto esprimere il suo compiacimento dopo aver ascoltato un'esecuzione dell'Orchestra:

"Qualche giorno fa mi è capitato di ascoltare su YouTube la Vs. esecuzione del 1° mov. della sinfonia n. 45. E' decisamente la migliore che io abbia mai sentito. BRAVI!

Il peso adeguato dato ai bassi, infatti, evita quella strana sensazione di rachitismo, incongrua con la violenza della melodia e dell'armonia, che in varia misura caratterizza le altre esecuzioni a me note. Ottimo anche il fraseggio della melodia in maggiore al centro dello sviluppo.”

 

Così come ci fa piacere concludere questa breve descrizione delle attività dell'Orchestra Cameristica di Varese con le parole del Dott. Mario Manzin, persona di grande cultura non solo musicale, direttore artistico e fondatore della prestigiosa Stagione Musicale della Canonica di Brezzo di Bedero nonchè membro della “Commissione per la tutela degli organi antichi presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali":

"Un abbraccio a te e quando incontri i musicisti ti prego di dire loro che la vostra orchestra è tra i ricordi e le esperienze più belle della mia attività nel campo della musica.

(Mario Manzin, email a Fabio Bagatin del 4 Agosto 2020)